Le molestie consistono in messaggi maleducati, offensivi, ingiuriosi, dirompenti, che vengono inviati ripetutamente nel tempo, tramite E-mail, SMS, MMS, telefonate sgradite oa volte mute.
A differenza di quanto accade nel flaming, qui sono riconoscibili le proprietà di persistenza (il comportamento aggressivo si ripete nel tempo) e di asimmetria di potere tra il cyber-bullo (o i cyber-bulli) e la vittima.
Si tratta, quindi, di un rapporto squilibrato in cui, come nel bullismo tradizionale, la vittima è sempre in una posizione inferiore (Watzlawick, Beavin, Jackson, 1971), subisce, cioè, molestie passive o, nella migliore delle ipotesi, tenta, generalmente senza successo, per convincere il persecutore a porre fine agli attacchi.
Può talvolta capitare che una vittima replichi messaggi offensivi con comunicazioni altrettanto maleducate e aggressive, ma, a differenza di quanto avviene in Flaming, l’intento è solo quello di porre fine al comportamento molesto.
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