La terza C è tornata dalla gita di due giorni. I ragazzi e le ragazze sono ancora euforici per la vacanza con la scuola e non fanno che parlarne. Il gruppo di WhatsApp di classe è tempestato di foto: ognuno ne ha scattate una miriade ai compagni, e vuole condividerle per ricordare quei momenti divertenti e imperdibili appena vissuti. Rossana, ad esempio, manda solo foto di gruppo. In gita, è stata oggetto di sbuffi continui perché faceva fermare i compagni ogni tre passi per fare uno scatto “tutti assieme”. Anna, invece, ha fatto un servizio fotografico della partita di calcio del primo giorno e i maschi apprezzano tantissimo i suoi scatti. Così nei giorni seguenti al ritorno, WhatsApp è pieno di foto e commenti divertiti.
Stranamente i maschi condividono pochi scatti: sembra quasi che non abbiano fatto foto. Il silenzio viene rotto da Goffredo, uno dei più timidi della classe che, improvvisamente, posta un selfie scattato in quella che sembra essere la camera dove alloggiava con i compagni durante la gita: lo scatto lo riprende appena sveglio, con i capelli arruffati e un pigiama rosso e bianco. Assieme allo scatto, Goffredo scrive “Sono bello, vero?”. La risposta non si fa attendere, e più o meno tutti rispondono con risate ed emoticon sorridenti. Nessuno si sarebbe mai aspettato questa improvvisa sfacciataggine da Goffredo: lui così timido e riservato, improvvisamente sta riempiendo la chat di classe con i suoi selfie. E allo scatto in gita, segue lo scatto di Goffredo che si atteggia davanti allo specchio, mentre abbraccia un cane oppure mentre mostra i muscoli in giardino. Ogni scatto ha sempre un commento orgoglioso e causa ulteriori risate.
Ma non è Goffredo che sta mandando le foto perché sta giocando una partita a calcio e ha lasciato il suo smartphone nello zaino. Il gesto non è passato inosservato a Marco, che ha deciso di divertirsi un po’ non avendo voglia di rincorrere la palla assieme agli altri. Per questo motivo ha afferrato lo smartphone del compagno ed ha dato un’occhiata alle foto presenti nell’archivio dell’apparecchio in cerca di quelle più imbarazzanti o buffe. Una volta selezionate, ha dato inizio alla condivisione e ogni volta che invia un nuovo scatto, Luca sogghigna divertito pensando che sia uno scherzo favoloso. Goffredo intanto, noncurante di quello che sta accadendo al suo smartphone, ha appena segnato un gol. Era tanto che non gli capitava ed esulta felice abbracciando il suo amico Vincenzo. Peccato che non sappia ancora che, il giorno dopo, sarà chiamato “Fissato dei selfie” da tutta la classe e che quell’odioso soprannome non lo abbandonerà per i mesi a venire.