Martina quest’anno ha cambiato squadra di pallavolo. È entrata in un team di ragazze che giocano insieme da sette anni, e lei ancora non conosce nessuno. Il gruppo è molto unito, e sembra non accettare di buon grado la nuova venuta. Martina è una ragazza solare e allegra, e non è abituata a questo tipo di accoglienza. Perciò, fin dal primo giorno di allenamento, cerca di stabilire un bel rapporto con le compagne, ascoltando, intervenendo nelle conversazioni e mostrandosi disponibile. Ma ogni sforzo cade nel nulla. Un giorno, la palleggiatrice, Sandra, le confida che questo loro atteggiamento deriva dal fatto che lei non fa parte del gruppo online della squadra, e quindi è un’esclusa. E le dice che per entrare a far parte del gruppo dovrà prima “meritarselo”. Martina non capisce bene come acquisire questo merito, ma decide di impegnarsi il più possibile: inizia così a soddisfare qualsiasi esigenza delle compagne, che le chiedono di portar loro da bere, di prestare l’asciugamano o il pettine, di fare la doccia per ultima, quando l’acqua è ormai fredda, e così via. Martina la prende con ironia, come una sorta di “sfida” per conquistare la loro fiducia e cerca di non prendersela. Ma il tempo passa e, dopo due mesi, non ha ancora ricevuto nessun invito al gruppo online. In compenso, ad ogni allenamento ascolta le conversazioni divertite delle compagne che parlano di cose che hanno “messo nel gruppo”.
Martina inizia a disperarsi: nonostante si sia comportata bene e si sia messa sempre a disposizione delle altre, non si sente accettata. Inizia a detestare gli allenamenti, comincia a non presentarsi alle partite, e i suoi genitori non riescono a capire come mai si sia spenta la sua grande passione per la pallavolo. Martina vorrebbe parlare con loro, spiegare che l’ingresso in quel gruppo sarebbe un passo importante per lei. Ma ogni volta che ci prova, un nodo le stringe lo stomaco e le parole sembrano morirle in gola.